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Vie dei Tesori: visite all'idrovora Valsecchi

Martedì, 19 Ottobre 2021 17:46

MANTOVA. Ritorna il museo diffuso de Le Vie dei Tesori

Un percorso “in verticale” in otto luoghi e due esperienze teatrali nella chiesa abbandonata di San Cristoforo che si visiterà eccezionalmente per il festival.

 

Si potrà anche salire fino alla Specola e aprirà il misterioso Pronao albertiano

di Sant’ Andrea. Si ricorderà il patriota Hofer e si visiteranno le collezioni scientifiche dell’esploratore Giuseppe Acerbi sull’Africa

Due weekend: 23 e 24 > 30 e 31 ottobre

FOTO LUOGHI DI MANTOVA

MANTOVA. Per una città spalmata in orizzontale, i percorsi delle Vie dei Tesori sono una bellissima novità, perché guarderanno Mantova dall’alto. Mai come quest’anno la manifestazione - che in Sicilia apre luoghi inediti o poco conosciuti o non raccontati - ha messo insieme un programma tanto particolare.

E’ il quarto anno di seguito che il festival siciliano ritorna nella città lombarda: non si è mai fermato, neanche nei mesi della pandemia quando tutte le manifestazioni annullavano i loro appuntamenti, anzi nel 2020 è andato avanti con coraggio e il pubblico è sempre accorso. Oggi si sente ancora più netto e forte il sapore della ripartenza: ecco quindi pronta la nuova edizione, sempre in collaborazione con la Fidam, la Federazione italiana Amici dei Musei, sotto il patrocinio del Comune di Mantova. Il mainsponsor è UniCredit; partner, gli Amici di Palazzo Te e dei Musei Mantovani, in sinergia con associazioni culturali, Comune, Università, Diocesi, Demanio.

Il prossimo weekend e il successivo – 23 e 24 poi 30 e 31 ottobre sempre sabato e domenica – apriranno quindi le porte otto luoghi restituiti, con percorsi inediti che non mancheranno di meravigliare gli stessi cittadini mantovani. E sono in programma due spettacoli che coniugano danza e fotografia, ospitati nella chiesa di San Cristoforo, abbandonata da anni.

Per Italo Scaietta, presidente della Fidam, la Federazione italiana Amici dei Musei, “Questa quarta edizione arriva dopo un anno molto complesso, e sarà una vera scoperta per tutti. Proseguiamo nella nostra inedita visione di una Mantova verticale ma restiamo nella nostra idea di voler rappresentare una città dalle innumerevoli sfaccettature. Le Vie dei Tesori aggrega, i protagonisti rimangono le scuole, i volontari, le istituzioni che entrano in sinergia tra loro”.

Sarà quindi una visione “in verticale” della città, osservata nella sua pienezza e nel disegno urbanistico: apparirà così dalla cima della sua Specola, la stazione meteorologica mantovana, alta 44 metri, attiva dai primi anni Trenta dell’800. Ma le sorprese non finiscono qui: Le Vie dei Tesori permetterà anche di accedere al Pronao albertiano di Sant’Andrea – lo racconta Carlo Togliani, docente del Politecnico di Mantova -, un luogo misterioso che gli storici hanno immaginato come un vero progetto politico reso dalla mano di Leon Battista Alberti su incarico di Ludovico Gonzaga: è il marchese a volere questa enorme “teca” monumentale per l’adorazione della reliquia del Sangue di Cristo, sottratta ai frati Benedettini. La piazza è troppo piccola e abitata, e l’architetto disegnerà la facciata imitando un arco romano che renda conto anche visivamente, della grandezza del Signore mantovano. Come si scoprirà durante la visita, il pronao introduce a salette diverse e gli storici ipotizzano si tratti di percorsi di visita in caso di pestilenza. Sempre con il festival si ricorderà Andreas Hofer, patriota austriaco della Val Passiria, eroe romantico per Wordsworth, Coleridge, lord Byron e Shelley. Hofer combatté per l’indipendenza del Tirolo; catturato dai francesi, venne fucilato a Porta Giulia, là dove ora è nato uno spazio che lo ricorda e che verrà raccontato dagli studenti del Politecnico insieme all’unica porta monumentale rimasta della cinta muraria di Mantova. Tra gli altri luoghi, da non perdere la sagrestia, con gli armadi originari, e il chiostro di San Barnaba Apostolo; le collezioni scientifiche dell’esploratore e archeologo Giuseppe Acerbi che ha dedicato grande attenzione all’Egitto, oltre che al territorio mantovano. Una ghiotta occasione per scoprire anche Palazzo di San Sebastiano e la Sala delle Lettrici della Biblioteca Comunale Teresiana. E ritornano anche le visite all’idrovora Valsecchi.

Sarà invece la chiesa di San Cristoforo ad ospitare due spettacoli tra danza e fotografia. Il sito quattrocentesco è abbandonato da tanti anni e possiede una storia particolare: nasce come chiesa conventuale dell’Ordine dei Celestini. L’ex convento, nel tempo, è diventato proprietà del demanio militare ed è abitato. La chiesa, invece, chiusa da decenni, viene eccezionalmente aperta e resa visitabile per Le Vie dei Tesori. “La chiesa di San Cristoforo attende un bando di concessione d’uso – interviene il soprintendente all’Archeologia, Belle arti e Paesaggio di Mantova, Cremona e Lodi, Gabriele Barucca - È in uno stato di conservazione precario come manutenzione e decorazioni interne, ma sarà una vera scoperta. Ho aderito con grande piacere alle Vie dei Tesori proprio per farla apprezzare, sperando presto in una sua nuova vita”. La chiesa ospiterà sabato 23 ottobre (alle 19 e alle 21,15), “Icons” della compagnia Iuvenis Danza, una coreografia di Greta Bragantini e Giovanna Venturini che trae spunto dall’osservazione delle antiche icone bizantine; sabato 30 ottobre, agli stessi orari, tocca invece a The eyes don’t lie”, performance di danza contemporanea su sfondo fotografico (su scatti che ricordano molto l’uso della luce nel Caravaggio) di COD danza, una coreografia di Chiara Olivieri sulle immagini di Federico Ferro e Enrico Panina.

Le Vie dei Tesori, il festival che da quindici anni apre e racconta luoghi in Sicilia, e che tre anni fa è sbarcato anche a Milano, Mantova e in Valtellina, è dunque pronto a riaprire le porte. In Sicilia è già in corso da fine agosto, quando è stata aggiunta una preziosa sezione di 57 borghi isolani, visitati da 12 mila persone; poi una prima tranche a settembre, in dodici città - Caltanissetta, Messina, Bagheria, Carini, Termini Imerese, Monreale, Trapani, Marsala, Mazara del Vallo, Caltagirone, Enna e Noto – ha messo insieme 34 mila visitatori. La seconda tranche è in corso: appena terminata a Ragusa, Scicli, Cefalù, Erice e Sciacca, continua invece fino al 31 a Catania e Palermo, la città dove il festival è nato quindici anni fa e dove ormai è diventato un appuntamento fisso che i cittadini aspettano, i turisti (che sono tornati!) programmano. Ma nei primi tre weekend di ottobre, Palermo ha già contato oltre 58 mila visitatori.

Tutto parte dalla convinzione che i tesori delle città siano un patrimonio condiviso, e che è ancor più nei momenti di crisi che da qui bisogna ripartire come luoghi di riconoscimento della comunità, di tenuta sociale, seppure senza i bagni di folla degli anni scorsi, e nel necessario rispetto delle misure di prevenzione dell’epidemia.

Il festival che ha sempre spinto verso modalità 4.0, oggi insiste e rilancia; prenotazione ovunque caldamente consigliata, green pass e acquisto dei coupon on line. Basta un coupon unico per accedere alle visite: all’ingresso di ogni sito, verrà smarcato e si accederà immediatamente alla visita, condotta dai volontari e dagli studenti del liceo classico "Virgilio", del liceo scientifico "Belfiore", del liceo artistico "Giulio Romano" e del Politecnico - Facoltà di Architettura - Polo territoriale di Mantova

Un festival trasversale che scopre beni culturali, diventa vettore turistico, investe sui giovani. Ideato nel 2006 per il Bicentenario dell’Università di Palermo, rafforza di anno in anno il suo rapporto con le istituzioni, pur restando autonomo, costruito da Le Vie dei Tesori Onlus. Nel tempo è diventato un forte attrattore turistico che nel 2019 (ultimo anno prima del covid) ha prodotto solo in Sicilia, circa 5 milioni di indotto tra alberghi, ristoranti, trasporti, shopping.

INFO PRATICHE. E’ stato allestito un info point presso l’ex chiesa della Madonna della Vittoria, in via Claudio Monteverdi 1) aperto dal 21 al 24, poi dal 28 al 31 ottobre dalle 14.30 alle 18. 

COME PARTECIPARE

Per partecipare a Le Vie dei Tesori basta acquisire il coupon per l’ingresso con visita guidata sul www.leviedeitesori.it o negli infopoint allestiti durante il Festival in ogni città. Un coupon da 18 euro è valido per 10 visite, da 10 euro per 4 visite e da 3 euro è valido per un singolo ingresso. Per le passeggiate è previsto un coupon da 6 euro. Per le esperienze, i coupon sono di valore variabile. Consigliata la prenotazione on line su www.leviedeitesori.com. A chi prenoterà verrà inviata per mail una pagina con un codice QR con giorno/orario di prenotazione da mostrare all’ingresso dei luoghi sul proprio smartphone o stampata. In alternativa, ci si può presentare direttamente all’ingresso dei luoghi mostrando la pagina con il codice QR ricevuta via mail al momento dell’acquisto, ma si entrerà soltanto se ci sono posti disponibili. I coupon non sono personali e possono essere utilizzati da più visitatori, anche simultaneamente e in posti diversi, fino a esaurimento del loro valore. Per chi è sprovvisto del coupon “multiplo” saranno disponibili nei luoghi solo ticket da 3 euro. Le scuole o i gruppi possono scrivere a prenotazioni@leviedeitesori.it.

SCHEDE, TICKETING, info e curiosità sull’intero festival, su www.leviedeitesori.com

ufficio stampa Le Vie dei Tesori

Simonetta Trovato | +39.333.5289457 | simonettatrovato@gmail.com

I LUOGHI DI MANTOVA

1 Chiesa di San Barnaba Apostolo

Un gioiello barocco dai richiami rinascimentali

Ammirando dall’esterno la chiesa di San Barnaba Apostolo, fino al XIX secolo tempio dell’Ordine dei Servi di Maria o Serviti, si possono scorgere le forme del rifacimento settecentesco di Doriciglio Moscatelli, una facciata conclusa e modificata da Antonio Galli Bibiena, che unisce la classicità rinascimentale, nella parte inferiore dell’edificio, ai morbidi tratti barocchi in quella superiore. Si viene accolti all'interno da una luminosa aula decorata da pregevoli stucchi, con sei cappelle laterali e una profonda abside che chiude il presbiterio. Delle numerose e pregevoli opere, da non perdere la grande tela seicentesca “Le Nozze di Cana” del pittore vicentino Alessandro Maganza, restaurata di recente. E’ possibile visitare anche la sagrestia, con gli armadi originari, e il chiostro, dal pacato andamento quattrocentesco.

Piazza Giuseppe Bazzani 1

Sabato 23 e 30 ottobre ore 10-12.30 e 14.30-17

domenica 24 e 31 ottobre ore 14.30-17

SLOT ORARI: ogni 15 minuti

Visite: durata 40 min

MAX 20 PERSONE | accessibile ai disabili

2 Collezione araba di Giuseppe Acerbi

Vita d’altre terre Un naturalista in Africa.

La collezione dell’erudito Giuseppe Acerbi, per la prima volta fruibile al pubblico, accompagnerà alla scoperta di terre lontane, attraverso alcuni dei reperti etnografici e naturalistici raccolti e classificati dal naturalista mantovano durante i suoi viaggi in Africa Settentrionale, a cavallo tra gli anni Venti e Trenta del 1800. Due i temi fondamentali che verranno attraversati durante la visita: oggetti d’uso domestico quotidiano, come vassoi, ciotole, armi della Nubia (frecce, lance, spade …). Il tutto all’interno di Palazzo di San Sebastiano - Museo della Città, che ospita in mostra permanente una parte importante della collezione civica del Comune, cui andranno ad aggiungersi i reperti della raccolta Acerbi, e quelli dell’Egitto antico attualmente ospitati nel mezzanino di Palazzo Te.

Largo XXIV maggio – Palazzo di San Sebastiano - Museo della città

Sabato e domenica ore 10-12.30 e 14.30-17.00

SLOT ORARI: ogni 30 minuti

MAX 10 PERSONE | non accessibile ai disabili

3 Collezione mineralogica di Giuseppe Acerbi

La collezione inedita dell’esploratore e archeologo

Per la prima volta verrà presentata al pubblico la raccolta mineralogica di Giuseppe Acerbi, esploratore, naturalista, archeologo, scrittore, musicista e uomo politico mantovano. L’inventario manoscritto che accompagna la raccolta censisce i reperti con nomenclature della metà del 1800 e con l’indicazione della località di provenienza. Accanto ai materiali europei spiccano i campioni egiziani, raccolti dall’Acerbi quando ricopriva la carica di Console dell’Impero Austriaco in Egitto. Molti esemplari sono accompagnati dai cartellini autografi su cui Acerbi annotava indicazioni riguardanti le località di raccolta e le formazioni geologiche circostanti. La collezione sarà eccezionalmente esposta nella suggestiva Sala delle Lettrici della Biblioteca Comunale Teresiana.

Via Roberto Ardigò 13 – Sala delle Lettrici o delle Vedute

Sabato 23 e 30 ottobre ore 10.00-12.30

SLOT ORARI: ogni 30 minuti

Max 12 persone | accessibile ai disabili

4 Ex chiesa di San Cristoforo

Un ex luogo di culto che ha molto da raccontarci

La ex chiesa di San Cristoforo, monumento mantovano del Quattrocento, nasce come chiesa conventuale dell’ordine dei Celestini, la congregazione fondata da Pietro del Morrone, papa Celestino V, nel XIII secolo. L'edificio era connesso al vasto convento dalla facciata neoclassica di via Giulio Romano, progettata dall’architetto veronese Paolo Pozzo. L’ex convento, nel tempo, è diventato proprietà del demanio militare ed è abitato. La chiesa, invece, chiusa da decenni, viene eccezionalmente aperta e resa visitabile grazie a qualche raro evento speciale e, quest’anno, per il festival delle Vie dei Tesori.

Via Giulio Romano 1

Sabato e domenica ore 10.00-12.30 e 14.30-17.00

SLOT ORARI: ogni 30 minuti

MAX 20 PERSONE | accessibile ai disabili

5 Impianto idrovoro Valsecchi

Un salto nella storia idrogeologica della città

L’idrovora Valsecchi, all’estremo limite del quartiere omonimo, Valletta Valsecchi, deve il suo nome al generale austriaco il conte Otto von Wallsegg, governatore della piazzaforte di Mantova (1741), che per primo avviò il risanamento dell’area. La realizzazione dell’impianto idrovoro di Valsecchi, avvenuta tra gli anni 1929 e 1932, appartiene a un più vasta pianificazione di difesa della città, che dall’Ottocento ai primi decenni del Novecento era stata sconvolta da prolungati allagamenti causati dalle piene del Mincio. Il sito presenta un complesso di edifici funzionali alla gestione dell’impianto: oltre all’edificio che ospita le idrovore, vi sono la cabina di trasformazione; la casa del custode, accompagnata da un fabbricato rustico, ubicato in fregio alla Fossa Magistrale; due magazzini.

Via Vincenzo Miglioli

Sabato e domenica ore 10.00-12.30 - 14.30-17.00

SLOT ORARI: ogni 30 minuti

MAX 15 PERSONE | accessibile ai disabili

6 Percorso Pronao Sant'Andrea

Il pronao di Sant’Andrea: suggestioni di architettura romana

La facciata della chiesa di Sant’Andrea incombe solenne e monumentale, emblema dell'autorità gonzaghesca, sull'angusto spazio di una piazza immersa nel fitto tessuto urbano. L’attuale sistemazione della facciata risale al 1472, quando su progetto di Leon Battista Alberti, viene modificato l'orientamento del preesistente sacrario per allineare la nuova chiesa di Sant’Andrea all'asse viario che collega l'area del palazzo signorile con la zona di San Sebastiano, presso la quale sorgerà più tardi anche Palazzo Te. Nel prospetto dell'edificio, l’Alberti propone la tipologia ad arco trionfale modellata sull'esempio dell'arco di Tito a Roma, con la fronte di tempio ispirata al Pantheon romano su cui scarica il peso di un gigantesco nicchione, che enfatizza la solennità dell'arco di trionfo e smorza l'illuminazione della navata.

Piazza Andrea Mantegna - Basilica di Sant’Andrea

Sabato e domenica ore 10.00-12.30 e 14.30-17.00

SLOT ORARI: ogni 30 minuti

MAX 10 PERSONE | non accessibile ai disabili

7 Spazio Hofer a Porta Giulia

Andreas Hofer Mantova Mito Memoria” a Porta Giulia

L'antica porta settentrionale d'accesso a Mantova, prende nome dalla chiesa di Santa Giulia, andata distrutta, ed è l’unica rimasta delle fortificazioni cinquecentesche della città. Progettata da Giulio Romano su commissione di Federico II Gonzaga, segue il modello degli archi trionfali romani e richiama le forme di Palazzo Te nella decorazione. Nelle sale interne sorge il nuovo spazio culturale Andreas Hofer Mantova Mito Memoria, dedicato all’eroe tirolese giustiziato a Mantova in età napoleonica. Attraverso un allestimento museografico moderno, si esplora la figura dell’eroe come uomo, personaggio storico e mito, con fonti documentarie e iconografiche, cimeli e la preziosa collezione di Martin Reiter. L’inedito itinerario si affianca a un più ampio percorso culturale hoferiano.

Piazza Giulia Cittadella

Sabato e domenica ore 10.00-12.30 e 14.30-17.00

SLOT ORARI: ogni 30 minuti

MAX 10 PERSONE | accessibile ai disabili

8 Specola Liceo Virgilio

Dall’alto della specola: le rilevazioni meteo dal 1838

Al centro del settecentesco “Palazzo degli Studi”, oggi sede del Liceo Classico “Virgilio” si erge la Specola, importantissimo osservatorio meteorologico della città, segnalato dai documenti con questa specifica denominazione forse per la possibilità, in origine, di studiarvi la volta celeste con strumenti ottici. Una fondamentale sede scientifica ricca di storia: vi si conservano i dati delle osservazioni meteorologiche della città a partire dal 1838. Le prime rilevazioni furono eseguite per mezzo di pochi e semplici strumenti, come il pluviometro e il termometro, ma con il passare degli anni le tecniche di indagine si sono affinate e gli strumenti si sono adeguati ai tempi. Dall’alto della Specola lo sguardo può spaziare inoltre su uno spettacolare panorama della città.

Via Roberto Ardigò, 13

Sabato 23 e 30 ottobre ore 14.30-17.00

Domenica 24 e 31 Ottobre: 10.00-12.30 e 14.30-17.00

SLOT ORARI: ogni 30 minuti

MAX 12 PERSONE | non accessibile ai disabili

ESPERIENZE

1. ICONS

La performance trae spunto dall’osservazione delle antiche icone, diffuse fin dall’epoca bizantina in tutta la cristianità. La dimensione ieratica, la gestualità ricca di simbolismo, imprigiona il corpo in una fissità che sembra impedire qualunque dinamismo. La forma si delinea come limite, che tuttavia presuppone la spinta al suo stesso superamento, la volontà di uno sconfinamento che porta all’incontro. La riflessione che si sviluppa attraverso il linguaggio della danza, si muove tra il contemplare e il divenire. Lo spazio con la sua memoria accoglie il divenire e si apre alla visione e dunque alla trasformazione.

Coreografia: Greta Bragantini, Giovanna Venturini

Interpreti: Carlotta Pozza, Alessia Sinato, Monica Zanotti

Compagnia Iuvenis Danza

Chiesa di S. Cristoforo in via Giulio Romano /ang. Via Acerbi 

Sabato 23 ottobre ore 19 e ore 21.15

Accessibile ai disabili | Max 45 spettatori

Contributo: 10€

2 THE EYES DON’T LIE

Danza e fotografia in rifrazione

Una performance di danza contemporanea su sfondo fotografico. Gli scatti fissano un tempo non fisico perché dilatano l’istante dell’osservazione. Apre al dinamismo dell’inconscio, concede spazio all’immaginazione, aggancia linguaggi differenti nel raccontare un istante. Dentro ogni scatto c’è il flusso istantaneo del tempo; invece nella danza la linearità espressiva del corpo e della coreografia. Gli occhi rifrangono ciò che l’inconscio permette loro di vedere e non mentono su ciò che si concedono.

Coreografia: Chiara Olivieri

Fotografia: Federico Ferro e Enrico Panina

Corpo di ballo: COD danza

Chiesa di S. Cristoforo in via Giulio Romano /ang. Via Acerbi 

Sabato 30 ottobre ore 19 e 21,15

Accessibile ai disabili | Max 45 spettatori

Contributo: 10€

Albo consortile

Orari Uffici

Apertura al pubblico
dal lunedì al venerdì dalle ore 8.00 alle 13.00
il sabato dalle ore 8.00 alle 12.00

Ufficio Tecnico
lunedì e giovedì dalle ore 10.00 alle 13.00