Reticolo idrico


Il Comprensorio Laghi di Mantova ha una superficie territoriale di 76.443,06 
ettari distribuita su 20 Comuni di Mantova e 3 di Verona.

E' possibile scaricare la mappa del reticolo idrografico consortile aggiornato al 07/12/2022 nei formati pdf e shp:

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TERRITORIO

ATTIVITA'

STORIA

ORGANI

 

Territorio


IL COMPRENSORIO

Il Comprensorio del Consorzio ha una superficie territoriale di ettari 76.443,06, interessando 23 Comuni; si estende per la quasi sua totalità in provincia di Mantova, comprendendo piccole porzioni di territorio della Provincia di Verona.

REGIONE LOMBARDIA – PROVINCIA DI MANTOVA

 
  Superficie (ha)
1) Bagnolo San Vito 4.882,26.00
2) Borgo Mantovano 238,68.00
3) Borgo Virgilio 7.005,12.00
4) Castelbelforte 2.231,02.00
5) Castel d'Ario 2.205,14.00
6) Castellucchio 2.145,74.00
7) Curtatone 6.515,45.00
8) Goito 2.845,16.00
9) Mantova 6.055,46.00
10) Marcaria 5.509,60.00
11) Marmirolo 4.215,00.00
12) Ostiglia 3.512,71.00
13) Porto Mantovano 3.747,00.00
14) Quingentole 2,95.00
15) Roncoferraro 6.336,00.00
16) Roverbella 6.316,00.00
17) San Giorgio Bigarello 5.145,00.00
18) Serravalle a Po 2.632,00.00
19) Sustinente 2.629,00.00
20) Villimpenta 1.285,86.00

REGIONE DEL VENETO – PROVINCIA DI VERONA

 
  Superficie (ha)
21) Comune di Gazzo Veronese 332,51.00
22) Comune di Sorgà 283,69.00
23) Comune di Valeggio sul Mincio 371,71.00
   
Totale ettari: 76.443,06.00


RETICOLO IDRICO

STORIA

ATTIVITA'

ORGANI

Attività


Per delineare le attività che svolgono i Consorzi di bonifica, appare utile riportare alcuni stralci del testo della legge della Regione Lombardia n. 31 del 5/12/2008, che rappresenta il più aggiornato fondamento giuridico dei Consorzi della Lombardia:

Art. 76 (Finalità e ambito di applicazione)

1. La Regione promuove e organizza l'attività di bonifica e di irrigazione quale strumento essenziale e permanente finalizzato a garantire:
a) la sicurezza idraulica del territorio;
b) l'uso plurimo e la razionale utilizzazione a scopo irriguo delle risorse idriche;
c) la provvista, la regimazione e la tutela quantitativa e qualitativa delle acque irrigue;
d) il risparmio idrico, l'attitudine alla produzione agricola del suolo e lo sviluppo delle produzioni agro-zootecniche e forestali;
e) la salvaguardia e la valorizzazione del territorio.
2. L'attività di bonifica e irrigazione ha rilevanza pubblica.
(…)

Art. 78 (Comprensori di bonifica e irrigazione)

1. Il territorio regionale non montano è classificato territorio di bonifica e irrigazione.
2. Il territorio di cui al comma 1 è suddiviso in comprensori di bonifica e irrigazione delimitati in modo da costituire unità omogenee sotto il profilo idrografico e idraulico e da risultare funzionali alle esigenze di programmazione, esecuzione e gestione dell'attività di bonifica di irrigazione e di difesa del suolo e di coordinamento dell'intervento pubblico con quello privato.
(…)

Art. 79 (Consorzi di bonifica)

1. Per ciascun comprensorio di bonifica e irrigazione è istituito un unico consorzio di bonifica di primo grado, avente natura di ente pubblico economico a carattere associativo, fatto salvo quanto previsto all’articolo 78, comma 7-bis, che opera secondo principi di efficienza, efficacia, economicità, imparzialità, trasparenza e sussidiarietà.
(…)

Art. 80 (Funzioni dei consorzi di bonifica)

1. I consorzi di bonifica, per la realizzazione delle finalità di cui all'articolo 76, esercitano nell'ambito del comprensorio di competenza le seguenti funzioni:
a) progettazione, realizzazione e gestione delle opere pubbliche di bonifica avute in concessione dalla Regione;
b) progettazione, realizzazione e gestione di impianti di produzione di energia elettrica nei canali consortili e approvvigionamento di imprese produttive e attività civili con le acque fluenti nei canali stessi per usi che comportino la restituzione delle acque e siano compatibili con le successive utilizzazioni;
c) promozione, realizzazione e concorso, anche attraverso appositi accordi di programma, di azioni di salvaguardia ambientale e paesaggistica, di valorizzazione economica sostenibile di risanamento delle acque, anche al fine della utilizzazione irrigua e plurima, della rinaturalizzazione dei corsi d'acqua e della fitodepurazione ai sensi di quanto previsto dall'articolo 144, comma 3, del d.lgs.152/2006;
d) realizzazione di opere di prevenzione e protezione dalle calamità naturali mediante interventi di ripristino delle opere di bonifica e irrigazione, di manutenzione idraulica, di forestazione e di ripristino ambientale;
e) attuazione e promozione, per il perseguimento delle finalità di cui all'articolo 76, anche tramite associazioni di consorzi riconosciute dalla Regione, di attività di studio, ricerca e sperimentazione di interesse per la bonifica, l'irrigazione e la tutela del territorio rurale, nonché di attività di informazione e formazione degli utenti e di diffusione delle conoscenze circa la bonifica e l'irrigazione e le risorse acqua e suolo;
f) espressione del parere sulle domande di concessione di derivazione di acqua pubblica aventi rilevanza per il comprensorio, nonché del parere obbligatorio alla provincia previsto dall'articolo 36 della legge regionale 8 agosto 1998, n. 14 (Nuove norme per la disciplina della coltivazione di sostanze minerali di cava);
g) attuazione degli interventi di competenza anche in economia secondo uno specifico regolamento regionale.
2. I consorzi di bonifica possono progettare, realizzare e gestire strade, acquedotti ed elettrodotti rurali, nonché opere di protezione civile e opere di navigazione. Possono altresì esercitare ogni altro compito connesso e funzionale alla difesa del suolo, alla conservazione dinamica e alla valorizzazione del sistema e dello spazio rurale nonché alla tutela e gestione delle risorse idriche attribuito dalla normativa vigente, dagli atti di programmazione e dai provvedimenti di finanziamento di opere e di servizi della Regione, dell'autorità di bacino, delle province e dei comuni nell'ambito delle rispettive competenze.
3. Nel comprensorio di competenza i consorzi di bonifica svolgono funzioni di vigilanza sulla corretta attuazione dei piani generali di bonifica, dei programmi triennali e dei piani comprensoriali da parte dei consorzi di miglioramento fondiario, dei consorzi volontari di irrigazione e in genere da parte di tutte le utenze idriche operanti nel rispettivo comprensorio. In caso di mancata esecuzione degli interventi necessari all'attuazione del piano comprensoriale da parte degli interessati, i consorzi di bonifica possono essere autorizzati con decreto del competente direttore generale della Giunta regionale a eseguire interventi diretti per l'adeguamento delle opere e per il funzionamento dei sistemi irrigui, con spese a carico degli inadempienti.
4. I consorzi provvedono altresì:
a) alla vigilanza sulle opere di bonifica e irrigazione;
b) all’accertamento e alla contestazione delle violazioni previste dalle norme di polizia idraulica attraverso gli agenti dei consorzi di bonifica, nonché all’irrogazione delle relative sanzioni;e al ripristino dello stato luoghi;
c) al rilascio delle concessioni relative ai beni demaniali attinenti alla bonifica, come individuati ai sensi dell'articolo 85, comma 5.
(…)

 

TERRITORIO

RETICOLO IDRICO

STORIA

ORGANI 

Storia


Il Consorzio di bonifica Territori del Mincio è stato costituito con Decreto del Presidente della Regione Lombardia n. 7169 del 6 agosto 2012 e deriva dalla fusione dei preesistenti Consorzi di bonifica Fossa di Pozzolo e Sud Ovest Mantova.
La configurazione dei Consorzi di bonifica è periodicamente soggetta a revisione, così che per delinearne una seppur breve storia della loro origine si devono analizzare le singole realtà che hanno preso forma nel tempo a tutela di specifici interessi delle aree interessate.
Mantova ed il territorio della sua provincia rappresentano un importante e sofisticato nodo idraulico nell'ambito della sistemazione del lago di Garda e dei fiumi Mincio e Po.
L'acqua per Mantova costituisce un elemento naturale e la storia e lo sviluppo della città e del contado sono strettamente correlati ad essa.
Il territorio posto in sinistra del fiume Mincio è stato storicamente individuato come Consorzio di bonifica Fossa di Pozzolo originatosi nel 1889 dalla riunione di preesistenti "Digagne" (così definite dal termine diga), forme associative di utenti che provvedevano alla gestione e manutenzione dei canali che utilizzavano le acque della Digagna madre: Fossa di Pozzolo, alimentata direttamente dal fiume Mincio. L'origine del canale Fossa di Pozzolo è antichissima e si ritiene che sia stata originariamente scavata nel 101 a.C. a scopo di difesa all'epoca dell'invasione dei Cimbri.
Il primo fondamento giuridico dell'uso delle acque nel mantovano risale al 1416, con l'editto emanato da Gian Francesco Gonzaga, primo Marchese di Mantova, ma è con il Trattato del 25 giugno 1764, detto del Tartaro, che viene stabilito il piano d'irrigazione per il territorio mantovano con utilizzo delle acque dei canali Fossa di Pozzolo e Molinella, in precedenza oggetto di continui dissidi con le confinanti popolazioni veronesi.
Con il ritorno della dominazione austriaca dopo la parentesi napoleonica, viene compiuta una minuziosa ricognizione degli usi dell'acqua ed il "Piano Dari" del 1835 costituisce il riconoscimento dei diritti ed usi d'acqua in atto a quell'epoca.
Quindi la storia diviene relativamente recente e si arriva al 1889 quando, come si è detto, le varie "Digagne" sono state raggruppate in un unico Consorzio per irrigazione, animazione di opifici ed anche parzialmente di scolo, dotato di statuto e costituito secondo la nuova legislazione nazionale del neocostituito Regno d'Italia.
Con D.M. del Ministero dell'Agricoltura e delle Foreste n. 1533 del 16 maggio 1940 viene riconosciuta all'Ente la figura giuridica di Consorzio di bonifica ed a conclusione di reiterate domande e lungo iter procedurale, il D.M. del Ministero dei Lavori Pubblici n. 580 del 16 maggio 1974 ha riconosciuto al Consorzio di bonifica Fossa di Pozzolo la titolarità delle derivazioni ad uso irriguo per antico titolo, quale rappresentante di tutti gli utenti in esso consorziati.
Diversa si configura la storia del territorio posto in destra del fiume Mincio, qui la città di Mantova ed il territorio posto a sud della sua latitudine, delimitato dai fiumi Oglio, Mincio e Po, hanno costituito il comprensorio del Consorzio di bonifica Sud-Ovest Mantova, i cui momenti più rilevanti che hanno contribuito a conformare questa porzione di territorio possono così riassumersi.
E' validamente documentato che anticamente il fiume Mincio si dirigesse direttamente verso il mare Adriatico senza sfociare in Po ed è accreditata la tesi che nel 989, a causa di un'imponente alluvione, l'Adige abbia modificato il suo percorso andando ad occupare l'alveo che era originariamente di Mincio, mentre quest'ultimo veniva deviato in Po, ove tuttora va a sfociare in località Governolo.
L'alterazione dell'assetto fluviale ha dato origine a problemi di ordine idraulico per Mantova ed il territorio circostante, rendendo la zona sensibile ai regimi idraulici del Po, con l'alternanza di periodi di piena a periodi di magra.
Si deve al Pitentino l'attuale assetto idrografico dei laghi di Mantova che, essenzialmente per motivi difensivi, nel 1190 ha creato un imponente dislivello tra il lago Superiore ed il lago di Mezzo di circa m. 3,00, così da far defluire l'acqua del lago Superiore anche nella zona a sud dell'abitato di Mantova, formando il quarto lago del Paiolo e rendendo la città molto sicura da possibili attacchi militari.
Sfruttando poi gli avvallamenti esistenti di un antico paleoalveo di Mincio localizzati tra Rivalta e Borgoforte, il Pitentino ha ideato, e successivamente nel 1259 è stata portata a termine, la difesa del Serraglio, che facendo defluire secondo necessità le acque dal lago Superiore direttamente in Po creava un'sola inespugnabile compresa tra il Serraglio ad ovest, il Po a sud ed il Mincio con i suoi laghi a nord e ad est.
Nel secolo XVIII, sotto la dominazione di Maria Teresa d'Austria, il lago Paiolo è stato completamente prosciugato per problemi di ordine igienico-sanitario ed è soltanto verso la fine del secolo XIX che prendono avvio interventi sulla rete idrografica esistente al fine di migliorare lo scolo delle acque, così che vengono costituiti i primi Consorzi tra i proprietari interessati.
L'avvento della meccanizzazione ha reso possibile la bonifica di ampi territori che rimanevano paludosi ogniqualvolta i fiumi andavano in piena e così con R.D. n. 251 del 31/3/1901 è stato costituito il Consorzio di bonifica Roncocorrente cha ha realizzato nel 1911 l'omonimo impianto idrovoro a Borgoforte, mentre con R.D. del 27/3/1920 è stato istituito il Consorzio di bonifica dei Territori a Sud di Mantova che, raggruppando una serie di preesistenti piccoli Consorzi locali sorti per gestire circoscritti bacini di bonifica, ha provveduto alla realizzazione tra gli anni 1926 - 1929 di tre impianti a servizio della città di Mantova (Ponte Arlotto, Valletta Valsecchi e Paiolo Basso) nonché del grande impianto della Travata a Bagnolo San Vito.
Altri impianti idrovori minori sono stati realizzati negli ex Consorzi di miglioramento fondiario Boccadiganda, Cesole-Canicossa-Campitello e Maldinaro.
Oltre all'espletamento delle funzioni connesse allo scolo del territorio, con la realizzazione di ulteriori impianti di sollevamento si è consentita anche l'irrigazione dei terreni agricoli, che in parte viene assicurata con l'impinguamento dei canali ed in parte con impianti pluvirrigui che servono circa 3.700 ettari con acqua fornita in pressione agli idranti.
Con il passaggio delle funzioni della bonifica dallo Stato alle Regioni, la Regione Lombardia con propria legge n. 59/1984 ha provveduto ad una prima riperimetrazione dei comprensori, accorpando territori in precedenza appartenenti ad altrettanti Consorzi di bonifica e sopprimendo anche alcuni Consorzi di miglioramento fondiario che operavano all'interno dei territori consortili. Da ultimo, con legge n. 25/2011 la Regione Lombardia ha disposto una seconda riperimetrazione dei comprensori di bonifica disponendo la fusione dei preesistenti Consorzi Fossa di Pozzolo e Sud Ovest Mantova nel nuovo Consorzio di bonifica Territori del Mincio.

TERRITORIO

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ATTIVITA'

ORGANI

Sottocategorie

Albo consortile

Orari Uffici

Apertura al pubblico
dal lunedì al venerdì dalle ore 8.00 alle 13.00
il sabato dalle ore 8.00 alle 12.00

Ufficio Tecnico
lunedì e giovedì dalle ore 10.00 alle 13.00